Msl e Bego per Sempre

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Data: 19/12/2025 ore 12:41

Ahmed al Ahmed, l'uomo celebrato come un eroe nazionale in Australia per aver affrontato disarmato i terroristi della strage di Bondi Beach, ha ricevuto un assegno di oltre 2,5 milioni di dollari australiani (circa 1,65 milioni di dollari americani). La cifra record è il risultato di una massiccia campagna di raccolta fondi online che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di cittadini. Domenica 14 dicembre, mentre due uomini dell'Isis aprivano il fuoco sulla folla riunita per celebrare la festività ebraica di Hanukkah, Ahmed – padre di due figli di fede musulmana – li ha affrontati anche se era disarmato. Dopo essersi riparato dietro alcune auto in sosta, ha sorpreso alle spalle uno degli assalitori, riuscendo a togliergli il fucile e a scaraventarlo a terra. Durante lo scontro Ahmed è stato colpito da pallottole sparate, presumibilmente, dal secondo attentatore. Attualmente si trova ancora ricoverato presso il St. George Hospital, dove è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici. In un video diffuso oggi, venerdì 19 dicembre, si vede l'influencer Zachery Dereniowski, co-organizzatore della raccolta su GoFundMe, consegnare ad Ahmed un assegno gigante direttamente nel suo letto d'ospedale. L'attacco alla celebre spiaggia di Sydney ha scosso l'Australia: il bilancio è di 15 morti e decine di feriti. Le autorità hanno identificato i presunti responsabili in un uomo di 50 anni, ucciso dalla polizia sul colpo, e suo figlio di 24 anni, rimasto gravemente ferito.


Data: 19/12/2025 ore 12:39

Il tramonto inglorioso de la Repubblica e de La Stampa è il fallimento di un lungo matrimonio tra la sinistra venuta dal comunismo e il padronato convertito al progressismo per convenienza. Dal loro matrimonio nacque la sinistra postcomunista, radical più che liberal, imperniata sull’antifascismo e su un suprematismo ideologico spesso sconfinato nel razzismo.

Il giornale di Eugenio Scalfari e di Carlo Caracciolo fu il laboratorio e il battistrada della mutazione genetica della sinistra, il passaggio dal comunismo proletario e operaio al laicismo radicale, progressista, neo-borghese e neo-illuminista, con tratti di snobismo ideologico e pose ormai conosciute come radical chic (espressione venuta a noia, ormai, ma aveva un’iniziale ragion d’essere). Augusto del Noce vedeva in quel giornale l’avamposto di una trasformazione del vecchio Pci in Partito radicale di massa, frutto di un incontro tra sinistra e capitale, che all’epoca battezzammo Fiat & Martello. Nell’alleanza erano compresi i cattolici progressisti e i laici, liberali e repubblicani di supporto, più tronconi della magistratura, della chiesa e della Confindustria. L’operaio veniva sostituito dal professore, la fabbrica dalla scuola. Quel giornale contribuì alla trasmutazione chimica e antropologica della sinistra, dai compagni trinariciuti del dopoguerra con la loro “obbedienza cieca, pronta e assoluta”, come scriveva Giovannino Guareschi, ai professorini con la puzza sotto il naso e il ditino accusatore permanentemente puntato contro chi non la pensa come loro. Di mezzo c’era stato il ’68 e in Italia era avvenuto il passaggio dell’egemonia culturale dal vecchio gramscismo in versione togliattiana al gramsciazionismo di estrazione radical-borghese: la nuova sinistra strizzava l’occhio alle icone di Berlinguer, di Gramsci e di Che Guevara ma sposava l’ideologia piemontese dell’azionismo e dell’antifascismo, in una linea che da Piero Gobetti arrivava fino a Norberto Bobbio e alla “scuola torinese” (come la definirono Giacomo Noventa e lo stesso Del Noce). Il nemico non era più il capitalismo ma il fascismo, elevato poi da Umberto Eco a categoria perenne e male assoluto; di conseguenza fu sostituito l’anticapitalismo con l’antifascismo. Poi nel passaggio dall’operaismo al femminismo verrà sostituito il padronato con il patriarcato e il nemico diffuso diventerà la famiglia tradizionale (che invece non dispiaceva al vecchio Pci).
In quel passaggio fu portata a compimento l’annessione de La Stampa a quel gruppo editoriale; una testata peraltro ormai organica all’universo laicista, antifascista e progressista. La parabola padronale de la Repubblica compiva il suo “radioso” cammino interno al capitalismo: De Benedetti, Benetton, Agnelli, fino a Elkann, il distruttore finale di quella galassia. Una parabola che peraltro passava dalla produzione industriale alla speculazione finanziaria.
Nel ventennio scalfariano, La Repubblica era diventato il primo giornale italiano o quantomeno contendeva il primato al Corriere della sera, da anni collocato tra il centro e la sinistra, ma dentro il perimetro filo governativo, in linea col salotto della finanza e col Quirinale.
Dopo aver emancipato la sinistra dal comunismo, la Repubblica avrebbe potuto avere un’evoluzione diversa e sarebbe stato un vantaggio per la sinistra ma anche per il nostro paese: c’erano le condizioni e c’era il clima nell’Italia di quegli anni, che stava scoprendo l’alternanza democratica tra destra e sinistra, per proiettare la cultura civile e politica di cui era portatrice verso una nuova sintesi, oltre gli steccati dell’antifascismo, dell’antiberlusconismo e dell’anticattolicesimo: era l’epoca di Papa Woytila, inviso alla Repubblica di Scalfari che parlava di cesaropapismo e puntava il dito contro Comunione e Liberazione, considerata come la mosca cocchiera dell’alleanza tra Craxi, Fanfani (poi Forlani) e Andreotti, con apertura anche alla destra.
Eppure era il momento propizio per ridisegnare con l’informazione anche la cultura civile e politica di una nuova sinistra, salvando da un verso il tratto sociale, lavorista e nazional-popolare della sinistra e dall’altro aprendosi – come allora si stava profilando – a nuovi incontri, in cui realmente Nietzsche e Marx potessero darsi la mano e dialogare. Ma i nuovi assetti proprietari, l’arrivo del piemontese Ezio Mauro alla direzione de la Repubblica e la guida ideologica di Umberto Eco e di altri officianti dell’episcopato progressista, portarono quel mondo a percorrere all’indietro il cammino della sinistra, mentre annunciava di andare avanti: e così regredirono dall’anticapitalismo all’antifascismo degli anni quaranta, fino a un rigurgito settario di chiusura e intolleranza da guerra civile che ancora perdura. Schizofrenico fu l’atteggiamento nei confronti degli Usa: quando guidava la Casa Bianca un presidente conservatore si riscopriva l’antiamericanismo sessantottino; quando invece c’era un dem alla sua guida, l’America diventava la terra del domani e il paradigma a cui adeguarsi. Succede ancora oggi… Ancora più paurosa l’oscillazione su alcuni temi sensibili, passando di recente da un appiattimento totale filo-israeliano con la direzione Molinari a un goffo tentativo di cavalcare l’onda pro-pal dell’attuale gestione. Il tutto sempre immerso nella pappa woke.
Così si è giunti alla fase discendente dei nostri giorni, fino alla riffa natalizia per la svendita delle due testate che non sono più strategiche al gruppo Elkann e costano troppo, per una famiglia piena di guai, anche giudiziari. Nel frangente perdura nei due quotidiani lo schema manicheo e censorio e la finzione d’inesistenza di idee, autori, opere che non rientrano nel loro cono di luce. Per poi osservare che sul piano culturale non esiste alcuna alternativa alla loro compagnia di giro. Ma il teatrino nel frattempo si è svuotato e loro continuano la recita sul palcoscenico abbagliati dalle luci sulla ribalta…
Eppure ne la Repubblica tuttora non mancano firme di valore e giornalisti di qualità; ma la linea complessiva, che oggi non è nemmeno premiante sul piano dei lettori e delle vendite, è quel sinistrismo settario che anche politicamente si traduce nell’era delle Schlein e nell’annuncio di essere sempre alla vigilia di una svolta autoritaria e un ritorno del nazifascismo.

Il declino de la Repubblica riflette il declino della sinistra politica e civile, giunte ormai ai saldi di fine stagione.

M. Veneziani


Data: 19/12/2025 ore 12:21

intanto 4 italiani nei primi 11 in Super G

Cri


Data: 19/12/2025 ore 12:4

Milan - Como a Perth. La lega prova ad invogliare i tifosi a viaggiare. Professioniste del sesso gratuite assieme al biglietto.


Data: 19/12/2025 ore 11:45

napoletano piangina

Max Allegri


Data: 19/12/2025 ore 11:43

in tre giorni di aperutra della Metro C stazione Colosseo abbiamo una scala mobile rotta, riparata, altra scala mobile rotta e oggi dirattemente sciopero di 4 ore su tutta la linea per "allarme aggressioni" al personale

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:42

lo fanno su Rai International?

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:41

la piercer e tatuatrice di 26 anni ha superato gli altri quattro concorrenti arrivati all’ultimo atto: Grazia Kendi, Jonas Pepe, Omer Elomari e Giulia Soponariu.

A giudicare dai nomi, questo del GF è un altro lavoro che gli italiani non vogliono più fare (e per fortuna)
Blur


Data: 19/12/2025 ore 11:40

non male andare al nuovo mega pub della Guinness a Londra e beccare Re Carlo a fare le pinte

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:33




Data: 19/12/2025 ore 11:32

https://video.gazzetta.it/video-greg-biffle-incidente-aereo-morta-tutta-la-famiglia-della-leggenda-della-nascar/c4417671-37c7-46fe-bef4-e8f94a35cxlk


Data: 19/12/2025 ore 11:27

GDA TORNA per doccia & impasto

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:26

cacca fatta!

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:20

Nikola Jokic has surpassed Kareem Abdul-Jabbar for the MOST assists by a center in NBA history.


Data: 19/12/2025 ore 11:18



trapani v MONOPOLI


Data: 19/12/2025 ore 11:18

i fratelli Lancieri di Amsterdam in foto coi cannoni spara artifizi han fatto sospendere il match

Cri


Data: 19/12/2025 ore 11:3

https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/milan-hellas-niente-trasferta-per-i-tifosi-gialloblu-residenti-a-verona-la-decisione-2180850


Data: 19/12/2025 ore 10:59

Il verdetto era nell’aria da settimane, e la finale non ha tradito le attese. Anita Mazzotta è la vincitrice del Grande Fratello 2025, incoronata nella serata conclusiva di giovedì 18 dicembre. Super favorita e già qualificata come super finalista nella seconda semifinale, la piercer e tatuatrice di 26 anni ha superato gli altri quattro concorrenti arrivati all’ultimo atto: Grazia Kendi, Jonas Pepe, Omer Elomari e Giulia Soponariu.


Data: 19/12/2025 ore 10:49




Data: 19/12/2025 ore 10:49

ritmo
ritmo
ritmo

Cri


Data: 19/12/2025 ore 10:47

Spero Krause.

BDArgnocla


Data: 19/12/2025 ore 10:44

Chi è morto a Parma? U.


Data: 19/12/2025 ore 10:44

Buondì. U.


Data: 19/12/2025 ore 10:38

https://dailyonline.it/intrattenimento-tecnologia-immaginazione-natale-frame-byframe-bilancio


Data: 19/12/2025 ore 10:32

da quando la Supercoppa ha le semifinali?
Ath 'giorno


Data: 19/12/2025 ore 10:18




Data: 19/12/2025 ore 10:15

https://www.tuttomercatoweb.com/calcio-estero/fifa-arab-cup-il-marocco-vince-l-edizione-2025-battuta-la-giordania-ai-supplementari-2180836


Data: 19/12/2025 ore 9:44

Data: 19/12/2025 ore 9:28

Gedi, Littizzetto scende in campo e blocca la trattativa di vendita: "Caro John Elkann, un giornale può essere venduto, la stampa no"

Ok dopo questa dura presa di posizione sono convinto che El Can ritorni prontamente su i suoi passi! anzi, secondo me chiede anche scusa

BDArgnocla


Data: 19/12/2025 ore 9:43

CIAO DA ME CHE SONO IO!

BDArgnocla


Data: 19/12/2025 ore 9:39




Data: 19/12/2025 ore 9:29

Mi trascino stancamente verso l'ufficio, pendolare a casa mia

Cri


Data: 19/12/2025 ore 9:28

Il vertice dei leader dell'UE del 18-19 dicembre ha evidenziato profonde divisioni interne su come finanziare gli aiuti all'Ucraina e si è svolto in concomitanza con massicce proteste di agricoltori all'esterno. L'intensa attenzione rivolta al mantenimento della macchina bellica ucraina rappresenta una comoda distrazione rispetto ai crescenti problemi interni dell'UE, che includono, ma non si limitano al malcontento degli agricoltori. La stagnazione economica dell'UE è in gran parte autoinflitta e non può essere affrontata da leader politici così lontani dalla realtà che parlano di "infliggere una sconfitta strategica alla Russia", una potenza nucleare.

Come risultato del vertice, l'UE ha concordato di concedere all'Ucraina un prestito di 90 miliardi di euro per il periodo 2026–2027. Il presidente del Consiglio europeo António Costa ha spiegato che il prestito sarà finanziato attraverso il bilancio dell'UE. Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, tuttavia, hanno rifiutato di partecipare al pacchetto. Viktor Orbán ha sostenuto che il prestito difficilmente verrà mai rimborsato, lasciando alle future generazioni l'onere del debito. Il Consiglio europeo ha inoltre incaricato la Commissione di proseguire i lavori sul "prestito di riparazione" legato ai beni russi congelati, sebbene i leader non siano riusciti a raggiungere un consenso sul loro utilizzo. La linea fortemente sostenuta da Merz e Von der Leyen non è passata.

Dall'inizio del conflitto, l'UE e il G7 hanno congelato circa la metà delle riserve della Russia all'estero, con oltre 200 miliardi di euro detenuti nei conti di Euroclear in Belgio. L'UE, avendo esaurito le risorse disponibili, sta facendo pressione sul Belgio per autorizzare l'uso dei fondi russi congelati, ma le autorità belghe restano contrarie. Nel frattempo, la Banca Centrale russa ha intentato una causa contro Euroclear per oltre 18 trilioni di rubli, sostenendo di aver subito danni dalle restrizioni alla gestione dei propri asset.


Data: 19/12/2025 ore 9:28

Gedi, Littizzetto scende in campo e blocca la trattativa di vendita: "Caro John Elkann, un giornale può essere venduto, la stampa no"


Data: 19/12/2025 ore 9:23




Data: 19/12/2025 ore 9:23

La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri che, durante la semifinale di Supercoppa Italiana, alla presenza di decine di persone a bordocampo e in diretta televisiva, ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati. Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella produzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto avvenuto.


Data: 19/12/2025 ore 9:20

Contro il telemarketing selvaggio arriva il numero breve: ecco come funziona
L’Agcom ha messo in consultazione una proposta che prevede l’assegnazione di un numero a tre cifre a tutti gli operatori legali anche per le chiamate in uscita ed i messaggi, in modo tale che si possa capire immediatamente se chi chiama è veramente l’azienda titolare e non un call center sospetto. Anche perchè i numeri brevi non sono replicabili dall’estero

Una mossa contro le telefonate invasive. Tre cifre per identificarsi. E sapere con certezza chi c’è dall’altro capo del telefono. Nuova mossa dell’Agcom contro il telemarketing invasivo, selvaggio e talvolta anche truffaldino che scandisce le giornate della maggior parte degli utenti telefonici con improbabili “offerte da non perdere, basta dire sì”.

La proposta dell’Agcom
L’Autorità ha messo in consultazione una proposta che prevede l’assegnazione di un numero a tre cifre a tutti gli operatori legali anche per le chiamate in uscita ed i messaggi, in modo tale che si possa capire immediatamente se chi chiama è veramente l’azienda titolare e non un call center sospetto.




Data: 19/12/2025 ore 9:20

La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri che, durante la semifinale di Supercoppa Italiana, alla presenza di decine di persone a bordocampo e in diretta televisiva, ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati. Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella produzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto avvenuto.

Sintassi balbettante, punteggiatura a cazzo, l'uso improprio di "riscontrare", ma chi cazzo scrive i comunicati del Napoli?
La Maestrina


Data: 19/12/2025 ore 9:17

festa aziendale andata, ora restano un paio di aperitivi e poi "Una poltrona per due"

Cri


Data: 19/12/2025 ore 9:16

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Napoli/19-12-2025/allegri-oriali-il-comunicato-del-napoli-insulti-e-aggressione-fuori-controllo.shtml


Data: 19/12/2025 ore 9:16

Quattro anni di passione pura. Il Sunderland, dopo aver vinto 1-0 il derby della contea del Tyne and Wear contro il Newcastle in campionato, ha pubblicato un video in cui un bambino di 4 anni - sulle spalle del padre - canta l'inno della squadra a squarciagola. Immagini apprezzatissime dai tifosi della squadra biancorossa, un altro dolce ricordo dopo il successo contro i rivali. L'inno, Wise Men Say, nato sulla melodia di Can't Help Falling in Love di Elvis Presley, è stato reso celebre tra i fan di calcio di tutto il mondo dalla serie Netflix "Sunderland 'Til I Die". Sui social il club ha ammesso di "essere ossessionato da questo giovane fan".



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