Msl e Bego per Sempre

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Data: 20/11/2025 ore 2:54

ahahah grande Blur. scì n'uccon geniale a pazzià su Genova. mitt d l'atr arsumije se riesci.
teramo


Data: 20/11/2025 ore 2:13

Gli abitanti di sora si chiamano "sorani".
Vaiper

sì ! e hanno uno degli stadi più belli d'Italia fra l'altro, Tomei se non l'hanno cambiato come nome come si usa ora..favoloso specie per l'ubicazione , collocazione e pure struttura esterna nel contesto cittadino. bellissimo anche il paesaggio attorno. poi la ferrovia arriva esattamente dietro la curva ospiti. spettacolo.
negli anni 90 i cessi degli ospiti erano dei cessi tipo contanair lunghi dei cantieri però, montati sotto il settore. un anno finita la partita ci chiusero dentro il settore pioveva a tutta e freddo della madonna, il povero Bruno che implora il responsabile: marescià facci uscì qua ci ammaliamo almeno fuori ci scaldiamo in qualche bar. c'erano state scazzottate prima della partita. fa quello no no, entrate nei bagni non ci piove lì dentro e poi il treno c'è fra due ore non potete andare in giro. Bruno fa segno a tutti di andare nei cessi. effettivamente stavamo bene non ci pioveva, arrivano pure due bustoni di birre fresche da qualcuno che stava in macchina e rullano gli sturi..dopo mezzora esce Bruno maresciá abbiamo l'ansia fateci uscì dai cessi c'è una pizzeria qua dietro asperta aspettiamo lá il treno per piacere non ce la facciamo piu'.
il responsabile si consulta con un collega..che fa.. (non scorderò mai) sono 47 li ho contati non faranno certo casino qui a Sora oggi che c'è pure aria di contestazione.
usciamo pisciando davanti all'entrata-uscita con uno sbirro che ripeteva: e so stati 1 ora nei cessi per la pioggia..
per farla breve andiamo a sta pizzeria scortati (!) per aspettare il treno, tranqulli ma ubriachi..il proprietario tra una pizzetta e l'altra che serviva faceva ma lu sapit voje ua sta lu bar degli Skizzati? qua ret giust giust. si vulit chiam. integerrimi al patto Iaconiano (Bruno) facciamo finta di non sentire e guardiamo il capo che ci fa uscendo chi mi offre una sigaretta?
in pratica fumando si era ricordato che avevamo lasciato dei fiaschi di vino semi vuoti dietro la curva e disse li andiano a riprendere e ce ne andiamo. risultato 3° tempo di botte coi sorani che stazionavano ancora davanti al bar loro e tutti identificati alla stazione di Civitella Roveto.
identificazione a Bruno : e basta!! c'ho i documenti a casa per le cose importanti non li porto in giro se no li perdo così mi hanno consigliato in questura ahahahah
teramo


Data: 20/11/2025 ore 1:32

Sembra Genova ma senza la Sampdoria

Blur


Data: 20/11/2025 ore 1:3



Data: 19/11/2025 ore 15:0
come fai a non amarli?
teramo



Data: 20/11/2025 ore 0:55

Io la crociata dei granata contro Cairo non la capisco.
Sono serenamente in serie A, a volte tra la prime 10, a volte leggermente sotto.
Che cazzo vorrebbero? Il sultano del Barhain che gli fa vincere la Champions come il PSG? O il patron anni 80 che, appunto, è un residuato di 40 anni fa?

Bresà

ciao Btesà. è uno sport praticatissimo dalle curve/piazze da decenni. però su Cairo i granata credo abbiano le loro ragioni..
a Pescara hanno contestasto una vita Scibilia! e Sebastiani ora (da 10 anni).
a Teramo invece i presidenti più odiati e contestati sono stati i "vincenti". e abbiamo avuto ragione!
teramo



Data: 20/11/2025 ore 0:41

buonanottescursionalcoliche.
teramo


Data: 19/11/2025 ore 23:22

https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/19-11-2025/sponsor-di-maglia-piu-assurdi-del-calcio-imbianchino-siti-porno-pompe-funebri.shtml


Data: 19/11/2025 ore 22:49




Data: 19/11/2025 ore 21:35

NINO CICCARELLI: “LA CURVA È LA MIA VITA”

Mi chiamo Nino Ciccarelli, sono il fondatore dei Viking, lo storico gruppo della tifoseria organizzata dell’Inter. La Curva, per me, non è mai stata un luogo: è la mia vita, il mio modo di respirare, di stare al mondo. È appartenere a qualcosa che senti tuo fino all’ultimo pezzo di pelle. Vuol dire vivere per quella cosa. Vuol dire, sì, anche essere disposti a morire per quella cosa.
Nel mio libro Senza cuore, il secondo dopo Il teppista, racconto proprio questo mondo che negli anni è cambiato in maniera radicale. Nel primo romanzo parlavo di un’epoca più semplice, quasi spensierata. Il secondo invece è una fotografia più dura: una Milano che cambia, un mondo ultras che si trasforma.
Una volta vivevamo di emozioni pure. Oggi si vive di apparenza, di immagine. Per questo l’ho chiamato Senza cuore: perché quel cuore, quello vero, quello delle trasferte infinite, dei viaggi di quattro giorni per seguire una partita, oggi si trova sempre meno. Eppure c’è ancora, in qualcuno. In quelli che la passione ce l’hanno dentro, perché la passione non si trasmette: o ce l’hai, o non puoi inventartela.
La Curva è organizzazione, sacrificio, lavoro. C’è chi scrive i cori, chi prepara le coreografie, chi pensa alle trasferte. Una macchina enorme che vive grazie a persone che ci credono davvero.
Ma non è sempre stato così: un tempo eravamo pochi e ci conoscevamo tutti. Tutto era spontaneo, naturale. Oggi le restrizioni hanno cambiato tutto: diventare ultras è quasi impossibile, perché il sistema stesso te lo impedisce.
Essere ultras significa andare oltre.
Oltre i limiti, oltre la normalità. Oltre la vita comune.
Per anni, per me, veniva prima la Curva e poi l’Inter. Non fraintendetemi: amo l’Inter, ma se la mia Curva cantava bene, se faceva una bella figura, io ero felice anche se si perdeva. Quello che mi portavo dentro era l’appartenenza, il fuoco, la famiglia che avevo lì sopra.
La Curva ha sempre saputo essere unita. Nei momenti difficili, ancora di più. Quando qualcuno cadeva, quando si lottava, quando succedeva qualcosa di grave, ci si ricompattava. C’è chi ha perso tutto: gente che è finita in galera, che ha perso lavoro, famiglia, futuro. Ma è rimasta fedele.
Ecco perché dico che la Curva è come un figlio: perché la senti tua, perché ti chiama anche quando vorresti staccarti, perché ti attraversa la vita. E perché, nel bene o nel male, non puoi mai davvero abbandonarla.

L’ANIMA NERA E VERA DEL TIFO ORGANIZZATO

Il racconto di Nino Ciccarelli non è un semplice affresco del mondo ultras. È una confessione cruda, viscerale, che ricorda da vicino una forma radicale – e spesso incomprensibile dall’esterno – di appartenenza identitaria.
Ciccarelli parla della Curva come si parla di una patria, di un amore, di una ragione di vita. E non è retorica: il mondo ultras, per quanto contraddittorio, nasce da un sentimento profondissimo di comunità, di fratellanza, di riconoscimento reciproco. È un luogo in cui molti trovano ciò che la società non dà più: un ruolo, un nome, un senso.
Le sue parole raccontano una Milano che cambia, ma anche un’Italia che non comprende fino in fondo cosa significhi “vivere oltre”.
Perché “ultras” non è sinonimo di violenza, anche se la storia lo ha macchiato troppo spesso. È, nell’accezione più pura, un’identità che travalica la logica.
Ciccarelli non nasconde le ombre: arresti, vite distrutte, sacrifici estremi. Non romanticizza nulla.
E proprio per questo il suo racconto colpisce.
Racconta una generazione che non aveva smartphone ma strade, non aveva like ma chilometri sulle spalle, non aveva algoritmi ma cori urlati fino a perdere la voce. Una generazione che amava qualcosa al punto da farne una missione.
Oggi assistiamo a un tifo sempre più “da salotto”, regolato, controllato, sterilizzato. Nel frattempo si perde la memoria di ciò che ha costruito il mito delle curve italiane: la potenza emotiva di una comunità che esiste solo quando canta insieme.
Ciccarelli è un simbolo controverso, certo. Ma è anche la voce di un’epoca in cui lo stadio era una seconda casa, e il gruppo un porto sicuro.
Nel suo racconto c’è nostalgia, orgoglio, amarezza.
Ma soprattutto c’è cuore.
Proprio quel cuore che lui teme stia scomparendo dal tifo moderno.
E se il mondo ultras deve essere analizzato, criticato e compreso, il suo è uno dei pochi sguardi che permettono di entrarci non dall’esterno, ma dall’interno. Là dove tutto nasce: dall’urlo della Curva.
Là dove, nel bene e nel male, Nino dice di aver trovato la sua vita.


Data: 19/11/2025 ore 21:14

Si Theo sono abbastanza d'accordo, ma le salvezze risicate qualche anno fa le hanno fatte e non è che abbiano ringalluzzito la piazza, anzi.
Non credo che loro si augurino il pesce (serie B), piuttosto vogliono la carne (Europa) ma quanto è realistico che arrivino prima di milanesi, romane, Napoli e Juve? Circa zero.

Bresà


Data: 19/11/2025 ore 19:40

Coppa Davis, Italia in semifinale contro il Belgio! Cobolli e Berrettini piegano l'Austria


Data: 19/11/2025 ore 19:25




Data: 19/11/2025 ore 19:24

Prima i pirati.
Poi gli australiani.
Oggi la Champions League.

Tutti stanno remando contro la Serie A.
Siamo circondati.
In qualche modo condividiamo questo pensiero di De Siervo:

Nessuno si deve intromettere negli affari della Serie A.
La Serie A deve essere libera di autodeterminarsi.
Libera di scegliere tempi e modi con i quali autosabotarsi.
Libera di gettarsi nel vuoto come meglio crede.
Libera di scegliere la propria strada per l'orrore e la mestizia.
Libera di essere.

Lasciateci fare il nostro mestiere.
Siamo professionisti.


Data: 19/11/2025 ore 18:58

https://www.ilpost.it/2025/11/18/camerun-nigeria-mondiali-non-qualificate-problemi/

In effetti sta roba è abbastanza clamorosa. Theo


Data: 19/11/2025 ore 18:54





Data: 19/11/2025 ore 18:46

Io la crociata dei granata contro Cairo non la capisco.

B-resà, a Torino sono stufi di campionati che non sono nè carne nè pesce. Sono disillusi, come un matrimonio che si trascina stancamente con una moglie con cui non scopi più da 10 anni. Gli ci vorrebbe un campionato in lotta - ma seria - per un posto in qualche coppa Europea, o forse anche in lotta per la salvezza. E secondo me non gli farebbero male nemmeno un paio d' anni di B, per poi ritrovare l' entusiasmo con una volata promozione.
Ma la squadra è troppo forte per la lotta retrocessione, e fa troppo caa per una seria lotta anche fosse solo per la Conference.
Theo


Data: 19/11/2025 ore 18:40

cioe' ma serimanete ir RWANDA butta via 'sòrdi 'osi sperando in un ritorno economìo cor turismo

ATH (e Cri), il Rwanda - turisticamente parlando - è una delle mete in assoluto più gettonate in Africa.
Theo


Data: 19/11/2025 ore 18:39

Ultima sera a Torino, oggi giro città con Museo Egizio, breve riunione pomeridiana e poi chocolate demo da Domori (negozio di cioccolato top end, l' unico in Italia e di conseguenza nel mondo). Tutto molto interessante e buono, specialmente considerando che il cioccolato mediamente mi fa caa.
Theo


Data: 19/11/2025 ore 18:37

l'avvento di DDR, al di là dell'incredibile 11V-1N-0P dell'Ostiamare, ha portato ai lidensi interesse di sponsor, media e Comune di Roma tanto da parlare in pochissimi mesi di ampliamento dell'impianto e rinascita dell'intro quadrante di quel pezzo di Ostia

Cri


Data: 19/11/2025 ore 18:29

Mantova, due mesi senza trasferte per i tifosi. Piccoli: "Decisione esagerata. Spero sia rivista"


Data: 19/11/2025 ore 18:6

Coppa Davis, Italia-Austria 1-0: Berrettini piega Rodionov in due set


Data: 19/11/2025 ore 17:57

https://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/19-11-2025/gianluca-pagliuca-intervista.shtml


Data: 19/11/2025 ore 17:52

“Sommersi dagli abiti usati, troppi e di scarsa qualità. Basta con le donazioni per i poveri”

Le associazioni che a Bologna aiutano le persone in difficoltà economiche non riescono a smaltirli: “Il sindaco e Hera ci aiutino, colpa del fast fashion”


Data: 19/11/2025 ore 17:49




Data: 19/11/2025 ore 17:49





Data: 19/11/2025 ore 17:48

Berrettini 1 set a 0

Cri


Data: 19/11/2025 ore 17:46

Quel "si vole" dal calabro-bresciano Infantino non si può leggere!

Bresà


Data: 19/11/2025 ore 17:44

Noi si vole far giocare più nazioni possibili perchè ci sono continenti il cui il footbal può crescere sia sportivamente (ma non ce ne frega un cazzo) sia economicamente (come nuovi mercati). Quindi itagliaitagliavaffanculo ed africaafricayouarewelcome!

Infantino, Gianni


Data: 19/11/2025 ore 17:41

mica so' carnivori...

Cri


Data: 19/11/2025 ore 17:40

Gemelle Kessler, l’ultima lettera: “Ce ne andiamo insieme, non siate tristi per noi”


Data: 19/11/2025 ore 17:40

Io certe razze manco le farei giocare con gli europei. U.



Data: 19/11/2025 ore 17:39




Data: 19/11/2025 ore 17:22

Haiti ti sorridono i morti

Cri sez black humour


Data: 19/11/2025 ore 17:10

Haiti ecc ecc

MP


Data: 19/11/2025 ore 17:3

Capoverde ai mondiali e l'Italia sul divano è una bestialità, dai.

Bresà


Data: 19/11/2025 ore 16:57

si ma il numero delle partecipanti mi sembra sia adesso salito a 48 o giu di li e la percentuale degli aventi diritto, come continenti, rispetto a 20 25 anni fa non solo non è lo stesso ma è drasticamente diminuito.... che poi noi si faccia caaaa a prescindere è un altro discorso ma un certo tipo di ripartizione è un dato di fatto eh

MP


Data: 19/11/2025 ore 16:52

“Il fatto che Curaçao vada al Mondiale è la riprova che i criteri di qualificazione sono ingiusti e sballati”.

Può darsi ma:

1) Un tempo non ci ponevamo il problema dei criteri di qualificazione, ci qualificavamo e basta.

2) Spagna, Francia, Germania, Inghilterra e le loro sorelle non si pongono il problema, fanno il loro dovere e stop.

3) Nell’ultimo Mondiale a cui abbiamo partecipato abbiamo perso con Costa Rica, nel penultimo abbiamo pareggiato con la Nuova Zelanda.

Pensiamo a fare il nostro dovere ai playoff e ringraziamo il cielo che la formula ci consenta ancora di avere una speranza, altro che frignare.


Data: 19/11/2025 ore 16:51

spicchio di parmigiano non si può leggere...
Una punta di!
nell'accezione dialettale NA PONTA ED FORMAJ! ove il formaj è SEMPRE e dico SEMPRE il parmigggggiano.

Grazie

BDArgnocla


Data: 19/11/2025 ore 16:49

ieri hanno portato un mega spicchio di parmigiano.
oggi cascata di biscotti danesi burro/zucchero.

fortuna che vado a correre...

Cri


Data: 19/11/2025 ore 16:40

La polizia di Stato ha notificato il provvedimento di Daspo del questore di Taranto, Michele Davide Sinigaglia, nei confronti di 10 persone residenti in alcuni comuni della BAT, sostenitori della squadra di calcio del Barletta. Nella partita “ASD Martina Calcio 1947-SSD Barletta 1922” valevole per il campionato di serie D dello scorso 2 novembre allo stadio Tursi di Martina Franca (Taranto), un gruppo di tifosi della squadra della Bat, alcuni dei quali privi del biglietto d’accesso allo stadio, hanno forzato in maniera violenta il presidio delle forze dell’ordine, riuscendo in massa a entrare nell’impianto sportivo. Inoltre, alcuni di loro per guadagnare l’accesso hanno avuto comportamenti violenti nei confronti dei poliziotti.
Le indagini del commissariato di Martina Franca e della questura della Bat ha permesso di identificare 10 sostenitori della squadra del Barletta, tutti destinatari della misura di polizia emessa dal questore di Taranto. I Daspo, per complessivi 28 anni, variano dai cinque ai due anni. Per tre di loro è stato anche disposto l’obbligo di firma presso il commissariato di Barletta per un periodo di tre anni. Tutti i destinatari del Daspo sono stati anche denunciati in stato di libertà perché ritenuti presunti responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali in concorso tra loro.



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